Il business del futuro arriva dal
passato: il baratto, in chiave
moderna, sta diventando un vero e
proprio mezzo per creare valore da attività non performanti e non solo! E’ Harvard
Business School Publishing a annunciarlo sul suo blog ufficiale riportando
dati sorprendenti forniti da IRTA (International
Reciprocal Trade Association), l’associazione mondiale delle principali
società di barter trade: ben 400.000
compagnie hanno utilizzato il barter per un totale di 12 bilioni $
guadagnati smobilizzando attività e/o beni inutilizzati o indesiderati.
Dalle ricerche effettuate
interpellando i dirigenti di alto livello di tutto il mondo si evince che:
"in risposta alla stretta creditizia e dei budget aziendali si stanno
esplorando nuovi modi per creare valore. In questo contesto, il baratto è visto
come un metodo per aggirare agevolmente i limiti imposti dai contanti e dal
credito, per trarre valore da attività e beni deperibili o insoddisfacenti e
per ampliare i canali di mercato e trovare nuovi clienti".
Come funziona il barter o baratto
multilaterale? Le imprese associate
a un network organizzato di barter scambiano
beni o servizi in compensazione ovvero senza utilizzare denaro: chi vende acquisisce dei crediti
immediatamente spendibili presso altri fornitori del network mentre chi
acquista contrae dei debiti da compensare con la vendita di propri beni e
servizi a nuovi clienti del network. Crediti e debiti sono denominati in moneta
complementare, non sono bancari e quindi sono privi di interessi, non sono
convertibili in moneta ufficiale. Un’esempio di utilizzo? Una industria
automobilistica può scambiare auto oppure asset non strategici in cambio di pubblicità
sui media oppure della costruzione di nuovi stabilimenti.
In Italia il leader del baratto è BexB
(Business Exchange Business): il network fondato nel 2001 conta 2.600 aziende associate di tutta Italia
attive in 160 settori merceologici. In oltre 11 anni le aziende hanno
intermediato oltre 200 milioni € per
69.600 transazioni tramite l’utilizzo della moneta complementare EuroBexB
ovvero l’unità di conto che regola le transazioni in compensazione all’interno
del circuito; si tratta di numeri molto interessanti soprattutto perché il
mercato italiano è costituito prevalentemente da PMI e meno si presta alla
realizzazione di volumi e massa critica sufficienti ad ottenere un mercato in compensazione
efficiente come quello americano.
I numeri raggiunti non frenano
l’ambizione della società bresciana che nell’ultimo anno ha lanciato una nuova
piattaforma tecnologica completamente integrata e compatibile via web e mobile,
tassello fondamentale per l’attuazione del piano di sviluppo territoriale avviato
nel 2011 che prevede l’apertura di circa
30 filiali operative sul territorio in grado di presidiare i mercati locali
e di offrire un servizio di qualità agli associati di tutta Italia.
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